Al via il gruppo di Lettura della Divina Commedia

Dai primi di dicembre tutti i giovedì alle ore 18,00 si terranno letture e commenti della Divina Commedia di Dante Alighieri con il prof. Bruno Disabantonio e Mario Apuzzo

locandina-divina-commediaUna nuova iniziativa culturale verrà proposta agli iscritti del CIS Montesacro ed a tutti coloro che volessero partecipare dall’instancabile Roberto Borgheresi.

Con la collaborazione del prof. Bruno Disabantonio e Mario Apuzzo ogni giovedì alle ore 18,00 si leggeranno i Canti più importanti della Divina Commedia di Dante Alighieri, a cominciare dall’Inferno fino ad arrivare al Paradiso.

Ogni lettura sarà accompagnata da commenti e spiegazioni nonché dalle immagini delle opere realizzate dai più grandi artisti che si sono ispirati alla Divina Commedia.

La Comedìa, conosciuta soprattutto come Commedia o Divina Commedia è un poema allegorico – didascalico di Dante Alighieri, scritto in terzine incatenate di versi endecasillabi, in lingua volgare fiorentina. Composta secondo i critici tra il 1306/07 e il 1321, anni del suo esilio in Lunigiana e Romagna, la Commedia è l’opera più celebre di Dante, nonché una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale; conosciuta e studiata in tutto il mondo, è ritenuta la più grande opera della letteratura di tutti i tempi.

Il poema è diviso in tre parti, chiamate cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali composta da 33 canti (tranne l’Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale). Il poeta narra di un viaggio immaginario, ovvero di un Itinerarium Mentis in Deum, attraverso i tre regni ultraterreni che lo condurrà fino alla visione della Trinità. La sua rappresentazione immaginaria e allegorica dell’oltretomba cristiano è un culmine della visione medievale del mondo sviluppatasi nella Chiesa cattolica.

L’opera ebbe subito uno straordinario successo, e contribuì in maniera determinante al processo di consolidamento del dialetto toscano come lingua italiana. Il testo, del quale non si possiede l’autografo, fu infatti copiato sin dai primissimi anni della sua diffusione, e fino all’avvento della stampa, in un ampio numero di manoscritti. Parallelamente si diffuse la pratica della chiosa e del commento al testo (si calcolano circa 60 commenti e tra le 100.000 e le 200.000 pagine), dando vita a una tradizione di letture e di studi danteschi mai interrotta; si parla così di secolare commento. La vastità delle testimonianze manoscritte della Commedia ha comportato una oggettiva difficoltà nella definizione del testo critico. Oggi si dispone di un’edizione di riferimento realizzata da Giorgio Petrocchi. Più di recente due diverse edizioni critiche sono state curate da Antonio Lanza e Federico Sanguineti. La Commedia, pur proseguendo molti dei modi caratteristici della letteratura e dello stile medievali (ispirazione religiosa, scopo didascalico e morale, linguaggio e stile basati sulla percezione visiva e immediata delle cose), è profondamente innovativa, poiché, come è stato rilevato in particolare negli studi di Erich Auerbach, tende a una rappresentazione ampia e drammatica della realtà. È una delle letture obbligate del sistema scolastico italiano.

Curioso notare come tutte le tre cantiche terminino con la parola “stelle”. (“E quindi uscimmo a riveder le stelle” – Inferno; “Puro e disposto a salir a le stelle” – Purgatorio e “L’amor che move il sole e l’altre stelle” – Paradiso). Curiosa anche la creazione da parte del Poeta di neologismi come “insusarsi”, “inluiarsi”, “inleiarsi”.

Informazioni ed Iscrizioni al 333.5973242 o tutti i giorni dalle ore 11,00 alle 13,00 presso il Centro Iniziative Sociali Montesacro in via Val Trompia 102.