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Manzoni svelato, il 26 novembre al CIS Montesacro

Il protagonista del nuovo incontro del Salottino Letterario del Sabato sarà Alessandro Manzoni, sabato 26 novembre alle ore 17,30 al CIS Montesacro in via Val Trompia 102

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Ancora un incontro del Salottino Letterario del Sabato, ancora un grande personaggio Italiano.

Sabato 26 novembre 2016 alle ore 17,30, in via Val Trompia 102, l’eccellente prof. Bruno Disabantonio ci presenterà Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni quale và il merito di aver gettato le basi del moderno romanzo letterario e di aver fortemente contribuito a creare l’unità linguistica in Italia.

Passato dalla temperie neoclassica a quella romantica, il Manzoni, divenuto fervente cattolico dalle tendenze liberali, lasciò un segno indelebile anche nella storia del teatro italiano (per aver rotto le tre unità aristoteliche) e in quella poetica (nascita del pluralismo vocale con gli Inni Sacri e della poesia civile).

Il successo e i numerosi riconoscimenti pubblici e accademici (fu senatore del Regno d’Italia) si affiancarono a una serie di problemi di salute (nevrosi, agorafobia) e famigliari (numerosi i lutti che afflissero la vita domestica dello scrittore) che lo ridussero in un progressivo isolamento esistenziale. Nonostante quest’isolamento, Manzoni fu in contatto epistolare con la migliore cultura intellettuale francese, con Goethe, con intellettuali di primo ordine come Antonio Rosmini e, seppur indirettamente, con le novità estetiche romantiche britanniche.

Manzoni, sulla spinta del romanticismo e della sua necessità di instaurare un dialogo con un vasto pubblico eterogeneo, si prefisse lo scopo di trovare una lingua in cui ci fosse un lessico pregno di termini legati all’uso quotidiano e agli ambiti specifici del sapere, e priva di una grande disparità tra la lingua parlata e quella scritta. Questo percorso, iniziato già all’indomani della pubblicazione del Fermo e Lucia, vide Manzoni passare, tra il 1822 e il 1827, dal “compromesso” della buona lingua letteraria all’avvicinamento col toscano, e si concluse dopo anni di studi linguistici (facilitati anche dalla presenza della governante fiorentina Emilia Luti) nel 1840 con la revisione linguistica dei Promessi Sposi sul modello del fiorentino colto, che presentava ancor più del toscano questa dimensione unitaria tra la dimensione orale e quella letteraria. Infatti, tra l’edizione del 1827 e quella del 1840 vengono eliminati tutti quei lemmi toscani municipali e distanti dall’uso del fiorentino corrente. Tale scelta linguistica, benché approvata dal ministro nella relazione del 1868, non fu accettata da tutti i contemporanei del Manzoni: in un articolo datato 11 gennaio 1851 della rivista «Crepuscolo», si oppose alla soluzione manzoniana.

Come sempre l’ingresso sarà Libero e Gratuito